Scommetto che molti di voi stanno già pensando alle vacanze estive, alla ricerca della spiaggia più instagrammata, del locale più taggato, della città consigliata da quell’influencer, dall’hotel che è comparso mille volte su Facebook tra gli annunci sponsorizzati. Una ventina di anni fa tutto questo ci sarebbe sembrato surreale, la scena di un film apocalittico sul mondo del futuro!
Sicuramente la tecnologia rappresenta un gigantesco passo in avanti, ma pochi di noi si ricordano ancora la magia di viaggiare negli anni novanta. L’emozione della ricerca di una destinazione con i pochi mezzi a disposizione, i viaggi in auto cantando a squarciagola con la testa fuori dal finestrino ed il vento tra i capelli!
Se anche a voi capita di sfogliare i vecchi album di fotografie, di trovare qualche vecchia scheda telefonica spolverando nei cassetti o conservate ancora le biglie colorate vinte al flipper, salite a bordo, destinazione anni ’90!
Parte 1: progettazione & valigia
Viaggiare in aereo era un lusso riservato a pochi. Le famiglie si affidavano alla propria macchina che veniva caricata capillarmente in modo da non sprecare neanche un cm di spazio. Le mete esotiche lasciavano spazio alla famosa “quindicina al mare”, che si trascorreva in Hotel, sempre lo stesso di anno in anno o più spesso in campeggio. I più “intrepidi” si spingevano a nord, per trascorrere una settimana al fresco in montagna!
Qualunque fosse la destinazione, una cosa era certa: viaggiare senza una cartina era impensabile! Non esisteva Google maps ed era necessario pianificare in anticipo distanze, tappe e tempistiche. Se capitava di sbagliare strada, il modo migliore per riprendere il tragitto corretto era…chiedere ad un passante!
Le valigie erano molto spartane, spesso in pelle, e si portava soltanto l’indispensabile. Per le vacanze estive al mare un must era il costume intero sportivo alla Baywatch con sgambatura altissima.
Indispensabili per fissare i ricordi la macchina fotografica, ormai sostituita dagli smartphone. Avevano i rullini da 24 o 36 foto o addirittura usa e getta e per gli appassionati la videocamera, enorme, ingombrante, molto diversa dalle moderne Go-Pro. Una volta rientrati, i rullini venivano consegnati al fotografo che impiegava circa due settimane per svilupparli. In quell’arco i tempo si continuava a viaggiare attraverso i ricordi, sperando che quelle fotografie ce avrebbero reso la nostra esperienza indelebile fossero nitide e non sfuocate.
Parte 2: il viaggio
Una volta saliti in macchina, si aveva la consapevolezza che il viaggio non sarebbe stato breve. Ma anche quella parte della vacanza era emozionante!
La musica non poteva mancare! Sono sicura che ogni famiglia aveva la sua compilation personale, realizzata registrando le hit del momento sulle musicassette. Poi si ascoltavano inserendole nell’autoradio e cantando tutti insieme. Il viaggio era un’esperienza corale, condivisa, poteva capitare che qualcuno scegliesse di ascoltare altro usando walkman e cuffie, ma accadeva di rado!
La colazione si faceva in macchina, niente latte di soia, smoothies o brioches integrali: si mangiavano merendine confezionate o crackers ed un succo di frutta!
Parte 3: le vacanze estive
Le vacanze estive al mare iniziavano con la fila alla cabina telefonica. I nonni dovevano essere avvisati che il viaggio era andato bene e che tutti erano giunti “sani e salvi” a destinazione!
Ognuno aveva un gruppo di amici che non vedeva l’ora di riabbracciare, con il quale organizzava la giornata dandosi appuntamenti “a voce” e non su un gruppo WhatsApp! Il punto di ritrovo era generalmente il bar, dove si consumavano sfide a biliardino o a ping pong con un sottofondo musicale scandito dalle canzoni scelte al juke box.
Ci si spostava in spiaggia, dove la competizione continuava a farla da padrona nei match di pallavolo e calcetto, racchettoni, tuffi e qualsiasi altra attività improvvisata sul momento. Così trascorreva il tempo, tar un gelato ed un lecca lecca, sempre troppo velocemente. In un attimo arrivava il tramonto, mentre ormai stremati ci si riposava stando in 20 accampati sotto ad unico ombrellone. L’attività preferita? Fare le parole crociate con lo stereo “a palla” e gli altri bagnanti che si lamentavano per il volume troppo alto!
La sera si osservavano le stelle in riva al mare, immaginando cosa avrebbe riservato il futuro. Si viveva il momento con un’intensità estrema ed un confronto continui.
Il giorno prima della partenza, al bazar del campeggio, si acquistavano francobolli e cartoline per gli amici. Venivano rigorosamente scritte a mano e che impiegavano diversi giorni per giungere a destinazione, una volta imbucate nella cassetta delle lettere dove la posta si ritirava una volta alla settimana.
Generazioni “Z” ed “Alpha”, non si tratta del copione di un film è tutto vero! E a voi coetanei capita mai di fare un viaggio indietro nel tempo con gli occhi lucidi pensando ai ricordi?!