Sulawesi, nota anche come Celebes, fa parte delle Grandi isole della Sonda ed è situata tra il Borneo e le Molucche. Fondali incontaminati, foreste, flora e fauna endemiche rappresentano uno scrigno che custodisce l’anima dell’isola: Tana Toraja.
Il popolo Toraja
Gli altopiani di Sulawesi sono infatti abitati dai Toraja, “popolo degli altopiani” un popolo di contadini ed allevatori fortemente legati alle tradizioni ed ai rituali animisti. Questo popolo è rimasto isolato per secoli fino al 1920, quando i missionari approdarono nel Sulawesi meridionale, per convertire al cristianesimo le tribù animiste. Tana Toraja è un’area rurale dedicata alla coltivazione di riso, cacao, chiodi di garofano e caffè.
Secondo una leggenda, i Toraja proverrebbero dalla Cambogia. Durante una tempesta, naufragarono in Indonesia e non potendo più tornare indietro, utilizzarono le barche come tetti per le nuove abitazioni. Ancora adesso le case conservano questa bizzarra caratteristica.
Sono collocate su pali di legno per difendersi da roditori e serpenti e si articolano su tre livelli. Il tetto è in bambù, progettato per contrastare pioggia e vento nella stagione dei monsoni. La casa è un luogo in cui la famiglia può riunirsi sia fisicamente sia spiritualmente, le pareti esterne sono decorate con sculture e dipinti, disegni geometrici e sono costruite una di fianco all’altra.
I colori che vengono impiegati hanno una connotazione spirituale:
- il rosso è il colore del sangue e simboleggia la vita umana;
- il bianco è il colore della carne e delle ossa e simboleggia la purezza;
- il giallo rappresenta la benedizione e la potenza di Dio;
- il nero simboleggia la morte e l’oscurità.
Il culto degli antenati
L’isolamento in cui ha vissuto il popolo Toraja ha contribuito a preservato le antiche tradizioni animiste come la venerazione degli antenati ed il culto Aluk Ta Dolo, “la via degli antenati”. Tale culto suddivide l’universo in tre mondi: un mondo sotterraneo o dei morti, un mondo superiore ed un mondo terrestre.
La morte è un processo graduale: la persona prima si addormenta e muore del tutto soltanto quando viene celebrato il funerale. I parenti considerano infatti il defunto “makula”, una persona malata.
Il funerale può svolgersi anche a distanza di mesi o addirittura anni dalla morte, il tempo necessario per avere abbastanza denaro e celebrare un rituale decoroso. Per conservare le mummie, che restano nelle abitazioni come presenze vive, venerate con cibo e sigarette, si impiega la formalina.
Rambu Solo, Tau Tau e gli altri riti Toraja
Il complesso rito funebre permette all’anima di raggiungere la Puya, il mondo superiore, dove continua a svolgere la vita di un tempo grazie ai doni offerti durante la cerimonia. Le anime che non raggiungono la Puya perché la famiglia non può pagare il funerale, diventano spiriti malvagi detti Bombi.
Una volta all’anno si svolge il “Rambu Solo” una cerimonia funeraria che si protrae dai 2 giorni alle 2 settimane, durante la quale si alternano canti, danze, combattimenti tra galli e sacrifici animali. Il funerale inizia quando il corpo viene portato fuori dalla casa ed il suo spirito si trasforma in un’ombra nera.
Nel momento del sacrificio animale, (di un bufalo e di un maiale) l’ombra vola verso il regno della Puya. Il corpo viene dunque adagiato in una bara e posto nella tomba di famiglia su una rupe inaccessibile, con un balcone scavato nella roccia dove si collocano statuette in legno che rappresentano i defunti, chiamate Tau Tau. Le statuette hanno il volto rivolto verso il villaggio, per vegliare su di esso e sui propri cari.
I morti bambini hanno un trattamento speciale. Quelli molto piccoli sono collocati all’interno di tronchi di alberi vivi, un solo solo tronco può ospitare fino a dieci bambini e l’albero può continuare a vivere custodendone le spoglie.
Ogni anno, tra luglio e agosto, si svolge il Ma Nene, cerimonia durante la quale le bare vengono riportate al villaggio. In questa occasione le mummie vengono cambiate d’abito, pettinate, si offrono cibo, alcolici e sigarette e si portano in processione.
I luoghi da visitare
A Kete Kesu si incontrano le case tradizionali ed un’area di sepoltura di 700 anni collocata sulla collina del villaggio, Bukit Buntu Kesu, dove abbondano teschi e ossa umane, ammucchiati in vasi a forma di canoa.
Il villaggio di Londa accoglie due siti funerari: uno scavato nella scogliera, l’altro scavato in una grotta.
Per trovare le tombe é necessario scendere moltissime scale con ossa sparse ovunque.
A Lemo si trova uno dei siti funerari più sorprendenti di Tana Toraja. Nella roccia sono scavate circa 75 nicchie: alcune sono tombe, altre conservano i tau tau.
Sareste curiosi di conoscere più da vicino questo popolo ancestrale?!