Oslo, Future Library Framtidsbiblioteket. Un progetto surreale ed etereo quello di Katie Paterson, quasi visionario. Sfida le leggi del tempo e dello spazio, intreccia la natura e le parole attraverso un filo indissolubile, consacrandole all’eternità.
Si tratta di una biblioteca dove per cent’anni, ogni anno, verrà aggiunto un nuovo libro di cui sono noti soltanto autore e titolo. I testi saranno consultabili a partire dal 2114.
I libri della Future Library
I libri verranno stampati su carta ricavata dai mille abeti rossi che crescono nella foresta di Nordmarka, alla periferia della capitale, appositamente piantati per il progetto. Le opere “dormiranno” chiuse in capsule ermetiche in vetro trasparenti con incisi i nomi degli autori ed i titoli. Si trovano nella Silent Room, una stanza con vista sulla foresta, pareti curve interamente rivestite in legno presso la nuova sede della Biblioteca pubblica di Deichmanske, in via di costruzione a Bjørvika.
Per sovvenzionare il progetto sono state messe in vendita 1000 stampe su carta, raffiguranti una sezione trasversale di un albero con 100 anelli. È il simbolo delle opere che faranno parte della biblioteca e del tempo che intercorre tra l’inizio del progetto ed il momento in cui saranno leggibili.
Gli autori, non esclusivamente norvegesi, sono stati selezionati per il loro contributo dato alla letteratura ed alla poesia e per la loro capacità di immaginazione.
Il progetto si fonda sulla tutela e conservazione della natura, sulla speranza che il futuro sarà ancora un luogo luminoso, in perpetua alternanza con il passato. Per un secolo, infatti, la parte di foresta dedicata al progetto non potrà essere toccata. Potremmo definire la Future Library come una sorta di museo dinamico del futuro, un primo esperimento di archeologia futuribile.
Chi è Katie Paterson?
Nata 1981 è un’artista scozzese che vive a Berlino, considerata una delle più innovative artiste contemporanee. Le sue opere sono state acquisite dal Guggenheim di New York e dalla Scottish National Gallery of Modern Art. Collabora con scienziati, astronomi, ingegneri elettrici, radioamatori.
I suoi lavori sono un connubio tra arte e scienza e si propongono di indagare il ruolo dell’essere umano sulla Terra e nel tempo. Katie ha trasmesso in diretta il suono di un ghiacciaio che si scioglie, ha mappato le stelle morte, ha compilato un archivio di diapositive dell’oscurità dalle profondità dell’Universo, ha creato una lampadina per simulare l’esperienza del chiaro di luna.
Il suo progetto si propone di rendere immortale la morte attraverso le parole, in un ciclo per cui il futuro ha bisogno delle radici del passato per esistere. Come se le parole fossero la linfa vitale per gli alberi, destinati a crescere in simbiosi con le lettere, le frasi, le pagine delle quali rappresentano la parte tangibile, inscindibile da quella eterea.
Potremmo quasi dire che si tratta di una biblioteca didattica capace di insegnare l’attesa, il sogno, la proiezione, la riflessione sul futuro. Una proiezione del passato dell’anima umana in un certo momento fissato nel tempo, una navicella spaziale che consente l’interazione tra due mondi, quello oscuro del futuro, celato sotto il velo del tempo e quello presente, che stiamo vivendo.
Oslo oltre la Future Library
Oslo è una delle città più cool del nord Europa! Negli ultimi anni nel centro città sono sorti numerosi quartieri moderni e sono stati aperti due dei più grandi musei d’arte in Europa. Sono il MUNCH (che ha persino una spiaggia di fronte!) e il Museo Nazionale. Inoltre la biblioteca Deichman Bjørvika è stata definita una delle più belle al mondo.
Chi ama la storia non deve perdersi il Museo delle navi vichinghe, attualmente chiuso per restauro fino al 2027. Chi non può vivere senza la musica troverà sicuramente qualcosa da fare dato che Oslo è una delle città in Europa con il più alto numero di concerti pro capite!
Più di metà del comune di Oslo è occupata da foreste e parchi. Il fiordo si insinua fino al centro città, un centro dove circola un numero sempre minore di auto, da scoprire a piedi o in bici o spostandosi con i mezzi pubblici.
Oslo è anche una meta gastronomica dove perdersi tra ristoranti stellati, mercati gastronomici come il Vippa market e food trucks. Inoltre sono sempre più diffusi ristoranti biologici, vegani e vegetariani che impiegano ingredienti locali.
È una città che ha molto da offrire in ogni stagione. L’autunno è ideale per le mostre d’arte. La primavera per sorseggiare una birra all’aperto, gironzolare per i mercatini dell’usato e fare un pic nic nei parchi. In inverno si può provare l’esperienza del kayak sul fiordo e fare sci di fondo nella foresta di Oslomarka, rifocillandosi presso i rifugi assaporando dolci freschi e cioccolata calda.
Vi abbiamo fatto venire voglia di partire?!