Raccontare un luogo attraverso le sensazioni e le emozioni di chi lo ha visitato e vissuto in prima persona: questa è l’idea che ci ha spinti ad iniziare l’avventura di Travel Diaries! Si tratta di una rubrica speciale dove intervisteremo amici e clienti che – come noi – amano scoprire posti, popoli e un po’ di se stessi.
Qualche tempo fa abbiamo intervistato Luca per avere una prospettiva inedita sulla fotografia di viaggio e consigli per scattare foto originali: con Travel Diaries, invece, visiteremo i luoghi dell’anima! Per questa prima “puntata” Riccardo ha risposto ad alcune domande su una delle mete più controverse al mondo, l’India. Spiritualità, contraddizioni, povertà, ricchezza, misticismo e non solo: scegliere l’India non è solo viaggiare, ma significa mettere in discussione la propria anima.
Cosa ti ha spinto a scegliere l’India come meta per il tuo viaggio?
Sicuramente la forte spiritualità che questo paese emana, la sacralità che si ritrova nei numerosi riti celebrati tutto l’anno, caratterizzati da musica, canti, balli…
Quale parte dell’India hai visitato e perché hai scelto proprio quella?
Il Rajasthan. L’India è un paese che presenta una grande varietà di territori, ma questa zona in particolare è ricca di storia e testimonianze archeologiche bellissime ed assolutamente uniche.
Se hai visitato Varanasi potresti descrivercela attraverso i tuoi occhi? Cosa la rende magica?
Varanasi era una tappa che non potevo perdere! Qui trasuda l’essenza dell’India, per certi versi si tratta di un luogo quasi surreale. Ho fatto due escursioni in barca, al mattino ed alla sera per assistere ai riti funebri. I fedeli effettuano infatti le abluzioni mattutine e serali presso i Ghat, le scalinate che portano al fiume. Ho appreso che ogni fedele induista deve visitare Varanasi almeno una volta nella vita.
Gli induisti credono inoltre che immergersi lungo la sponda occidentale del Gange può liberare dal samsara, il ciclo di morti e rinascite.
Quale aggettivi sceglieresti per descrivere il popolo indiano?
Ho riscontrato nel popolo indiano molta miseria ma anche molta gentilezza. Ricordo che un giorno sono stato accolto da una famiglia per prendere parte ad una celebrazione religiosa. Inizialmente ero titubante ma poi sono stato coinvolto ed è stato molto emozionante. Gli indiani sono curiosi, a loro piace davvero molto farsi fotografare!
Karma e sacralità sono punti fermi dell’India: come li hai interpretati?
Avvicinandomi in punta di piedi e con rispetto, scrutando senza giudicare, facendo tesoro di ciò che osservavo. Questo paese offre l’opportunità di guardarsi dentro e di osservarsi da un punto di vista diverso. La religione che si pratica qui è completamente diversa dalla nostra e per questo fa riflettere.
L’esperienza più forte e l’emozione più grande che hai vissuto in India?
Sicuramente Varanasi, con le persone che fanno le abluzioni mentre a pochi metri vengono cremati corpi, i pellegrini che pregano, i colori, la convivenza tra la vita e la morte, i due apici dell’esistenza.
A chi consigli e a chi sconsigli un viaggio in India?
L’India non è per tutti. Si deve essere consapevoli che si tratta di un paese dove la povertà non ha mezze misure, dove le persone vivono per strada, glia animali pure ed entrambi vagano senza meta, nell’indifferenza assoluta. Persino le mucche che sono sacre quando diventano vecchie vengono abbandonate. Inoltre la sporcizia che si trova qui è inimmaginabile e non solo per le strade dove si trovano per strada spazzatura ed escrementi animali ed umani dato che molte persone non hanno una casa. Inoltre nell’aria c’è molto smog. Se si è pronti a questo, si può partire per tuffarsi in un mondo spirituale.
Indispensabili in viaggio: cosa non può mancare nello zaino?
Sicuramente un kit di medicinali per stomaco, intestino e febbre, disinfettanti, abiti idonei per accedere ai luoghi religiosi. Una torcia elettrica poiché in alcune zone la luce di notte è scarsa. Un cucchiaio per evitare di mangiare con le mani come tradizione qui!
Cibo e alloggio in India: i tuoi consigli!
Da provare il pollo tikka masala, i samosa, fagottini vegetariani, il daal (la zuppa di lenticchie).
La cucina è abbastanza speziata e piccante! Sicuramente per questioni igieniche consiglio di mangiare nei ristoranti e bere sempre acqua in bottiglia (questo vale anche per lavarsi i denti). Per dormire, sicuramente consiglio alloggi di un certo tipo che garantiscano un adeguato livello di pulizia. Dopo una giornata trascorsa tra polvere e rumore, la sera c’è bisogno di riposare!
E voi vi sentireste pronti ad intraprendere un’esperienza del genere?!
Volete raccontarci il vostro viaggio e far parte dei Travel Diaries? Contattateci!
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